25 marzo, 2006
Mild Und Leise
Stamattina ero in piedi alle sette, nulla di nuovo. Avevo voglia di ascoltare qualcosa di bello, di emozionante, che mi facesse tremare dentro. La morte di Isolde, atto finale del Tristan di Wagner. Credo sia difficile trovare musica più bella, più toccante, più coinvolgente. Basta ascoltarla, mentre le parole e il canto di Isolde, ai piedi del corpo senza vita di Tristan, si innalzano verso il cielo e l’infinito, trascinando con sé l’anima, il corpo, e infine la vita stessa di Isolde. Mi piace pensare di poter condividere con altri questo momento sublime.

Mild und leise wie er lächelt, wie das Auge hold er öffnet seht ihr's, Freunde? Säh’t ihr's nicht? Immer lichter wie er leuchtet, sternumstrahlet hoch sich hebt? Seht ihr's nicht? Wie das Herz ihm mutig schwillt, voll und hehr im Busen ihm quillt? Wie den Lippen, wonnig mild, süßer Atem sanft entweht: Freunde! Seht! Fühlt und seht ihr's nicht? Höre ich nur diese Weise, die so wundervoll und eise, Wonne klagend, alles sagend, mild versöhnend aus ihm tönend, in mich dringet, auf sich schwinget, hold erhallend um mich klinget? Heller schallend, mich umwallend, sind es Wellen sanfter Lüfte? Sind es Wogen wonniger Düfte? Wie sie schwellen, mich umrauschen, soll ich atmen, soll ich lauschen? Soll ich schlürfen, untertauchen? Süß in Düften mich verhauchen? In dem wogenden Schwall, in dem tönenden Schall, in des Weltatems wehendem All, ertrinken, versinken unbewusst, höchste Lust!

“Lieve, sommesso come sorride, come l'occhio dolce egli apre, lo vedete amici? Non lo vedete? Sempre più limpido come esso brilla, e raggiante d'una luce stellare si leva verso l'alto? Non lo vedete? Come il cuore a lui baldanzosamente si gonfia, e pieno e maestoso nel petto gli sgorga? Come alle labbra, voluttuosamente miti, un dolce respiro lievemente sfugge. Amici! Vedete! Non lo sentite, non lo vedete? Odo io soltanto questa melodia, che così meravigliosa e sommessa, voluttà lamentosa tutto esprimente dolce conciliante, da lui risuonando penetra in me, e verso l'alto si libra e dolce echeggiando intorno a me risuona? Queste armonie più chiare che mi circondano, sono forse onde di miti aure? Sono forse vortici di voluttuosi vapori? Come esse si gonfiano e mi circondano del loro sussurro, debbo io respirarle, prestar loro ascolto? A sorsi berle, sommergermi? Dolcemente in vapori dissiparmi? Nell'ondeggiante oceano nell'armonia sonora, nel respiro del mondo, nell'alitante Tutto...naufragare...affondare...inconsapevolmente...suprema letizia!


Se vuoi ascoltarla o scaricarla, clicca qui!

- L’edizione del Tristan und Isolde è quella di Carlos Kleiber, la voce di Isolde è quella di Margaret Price -

 
L'ha postato Marco alle 10:17 AM | Link | 3 comments
18 marzo, 2006
Oggi ci divertiamo un po'...magari riflettendo!
Woody Allen
· A scuola mi esclusero dalla squadra di scacchi a causa della mia statura
· Alle volte mi vengono in mente delle cose con cui non sono affatto d'accordo
· Ci sono due tipi di persone in questo mondo, i buoni e i cattivi. Il buono dorme meglio, ma il cattivo sembra godersi molto di più le ore diurne.
· È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita mentre la vita si ispira alla TV.
· E mi chiesi se un ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto.
· Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.
· Voglio raccontarvi una storia straordinaria sulla contraccezione orale. Ho chiesto a una ragazza di dormire con me e lei ha risposto: "No."

Oscar Wilde
· A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
· Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura tutta la vita.
· Amo molto parlare di niente. È l'unico argomento di cui so tutto.
· Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.
· È meglio essere belli che essere buoni. Ma... è meglio essere buoni che essere brutti.
· Io non rimando mai a domani ciò che può essere fatto dopodomani.
· Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più.

George Bernard Shaw
· Esistono cinque categorie di bugie; la bugia semplice, le previsioni del tempo, la statistica, la bugia diplomatica e il comunicato ufficiale.
· Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza.
· Il segreto per essere infelici sta nell'avere il tempo sufficiente per domandarsi se si è felici.
· In battaglia a cosa servono le cartucce? Io preferisco portarmi dietro della cioccolata.
· La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono.
· Se i genitori riuscissero soltanto a capire quanto annoiano i loro figli.
· Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.

Totò
· La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?
· Elena di Troia... Troia... Troia: questo nome non mi e' nuovo.
· A casa nostra, nel caffelatte non ci mettiamo niente: ne' il caffè, ne' il latte.
· A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
· Non so leggere, ma intuisco.
· Lei non e' fisso? Eppure dalla faccia si direbbe di sì.
· La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E va be', ma nel tragitto cosa succede?
 
L'ha postato Marco alle 8:27 AM | Link | 2 comments
15 marzo, 2006
Ma cosa mi è venuto in mente!
......“Vieni Vanessa, se non buttiamo giù qualcosa di caldo subito, ci congeliamo!” Con passo deciso si avviarono in strada, non erano venti metri soltanto, come aveva detto Brian, ma un po’ di più, in due minuti arrivarono al Mc Gillin’s ed entrarono, lasciandosi piacevolmente infagottare dal calore e dai rumori del locale. Presero un tavolo da due e si sedettero una di fronte all’altro, fregandosi le mani per conquistare un po’ più di calore rapidamente. Ordinarono due Irish coffee come prima cosa. “Mangiamo qualcosa, ti va? Non ho pranzato oggi,” disse Brian “e mi pare d’aver visto che anche tu non hai mangiato nulla, vero?”
“Sì, hai ragione, non me ricordavo neanche, ma adesso me ne rendo conto: ho fame. Cosa prendiamo?” Il viso di Vanessa aveva recuperato colore, si stava riprendendo non solo dal freddo, ma anche dallo stato d’animo in cui era sprofondata dopo la telefonata che aveva ricevuto poco prima di uscire dall’ufficio. “Ti va la Snapper Soup?”. “Ottima idea, potremmo anche dividerci una Rib Eye Steak, dopo. Ti piace la carne, vero?” rispose Brian, che cominciava a sentire un certo appetito.
Ordinarono proprio così, e da bere due Stoudt’s alla spina. Brian chiese scusa e si alzò per andare alla toilette. Vanessa si sentiva stordita dagli eventi, troppi, tutti in una volta, per una ragazza abituata ad una vita esageratamente disciplinata e banale. Ma quel fuori programma, quel pub, il caldo della gente intorno a lei, le davano eccitazione: si rese conto che provava piacere a trasgredire un metodo di vita che fin ad allora non si era mai permessa di mettere in discussione. O non aveva mai voluto farlo. (continua)
+ + + + +

"Sarebbe uno stralcio di un racconto che sto scrivendo. Una follia, ma mi sta prendendo molto. Visto che però mi piace restare con i piedi per terra, vediamo se magari qualche giudizio negativo mi fa desistere prima che faccia della ca...te, oppure qualche giudizio positivo mi dia il coraggio di andare avanti....senza presunzione e con umiltà, naturalmente!"
 
L'ha postato Marco alle 3:29 PM | Link | 3 comments
12 marzo, 2006
La lepre lunare
Nelle macchie lunari, gl'inglesi credono di decifrare la forma di un uomo; due o tre accenni all'uomo della luna, al man in the moon, si trovano nel Sogno d'una notte d'estate. Shakespeare menziona il suo fascio di spine; già uno degli ultimi versi del canto XX dell'Inferno parla di Caino e le spine. Nel commento di Tommaso Casini si ricorda a questo proposito la fiaba toscana secondo cui il Signore dette a Caino la luna per prigione, e lo condannò a portare un fardello di spine fino alla fine dei tempi. Altri, nella luna, vede la Sacra Famiglia; e così Lugones potè scrivere nel suo Lunario Sentimentale:

C'è tutto, la Madonna col bambino,
San Giuseppe (che certi riconoscono
dal bastone) e il mitissimo asinello
che trotta, per i campi della luna.


I cinesi, invece, parlano della lepre lunare. Il Buddha, in una delle sue vite anteriori, patì la fame; per nutrirlo, una lepre si gettò nel fuoco. Il Buddha la ricompensò inviandone l'anima sulla luna. Lì, sotto un'acacia, la lepre tritura in un mortaio magico le droghe che compongono l'elisir dell'immortalità. Nella parlata popolare di certe regioni, questa lepre si chiama il dottore, o lepre preziosa, o lepre di giada. Della lepre comune dicono che vive fino a mille anni, e che invecchiando incanutisce.

Jorge Luis Borges - Manuale di zoologia fantastica
 
L'ha postato Marco alle 12:12 PM | Link | 5 comments
11 marzo, 2006
Ma quanto vi voglio bene?

Mi aspettavo una bella giornata di sole. Non so perché. Forse perché, nonostante io amo l’inverno, la neve e il freddo, ho bisogno di calore, di luce. E’ già qualche mese che sono a casa, non sono forse più abituato a restare fermo per così tanto tempo. Ho bisogno di vedere i colori della primavera, quest’anno sto vivendo troppo a lungo quest’uniformità dell’inverno (che tuttavia adoro), e sento l’esigenza di respirare profumi più violenti, di assorbire energia calda.
So che dovrò partire fra poche settimane, da un lato non ne ho molta voglia, dall’altro ne sento la necessità.
Parliamoci chiaro, quanto sto bene a casa? Un casino, ho tutte le mie cose a portata di mano, tutte quelle cose che, quando sono lontano, mi mancano enormemente. La mia famiglia, i miei affetti, i miei amici: ne sento la mancanza se sto via un giorno, figuriamoci. Gli amici: quanti si sono eclissati negli ultimi tempi. Dovevo aspettarmelo, sono io che ho bisogno adesso!
Forse per questo sento la voglia combattuta di andare, anche solo un paio di settimane, come probabilmente sarà: la famiglia è quella che mi ha dato vitalità in questo periodo, ho chiesto aiuto silenziosamente come mai prima. E ha risposto, è sempre presente, è la mia certezza, la mia sicurezza ed anche la mia difesa.
 
L'ha postato Marco alle 8:33 AM | Link | 5 comments
09 marzo, 2006
Risveglio
Stride, non vola liscia come l’acqua sulla grondaia.
Come il morso di una murena, non molla, non cede. Strappa.
Fa male, tortura, tormenta senza tregua.
Ad occhi aperti non distinguo il buio dalla luce: e di nuovo stride.
Aggrappato alla fantasia, con un ultimo sforzo voglio annientare la realtà.
Avvinghiato al sogno, soffio via tutte le nubi, per trovare il calore
del tramonto, il vigore dell’alba, la gioia di uno sguardo amico.
Ancora una volta ce la farò, perché voglio ancora respirare il profumo
di una carezza sincera.
 
L'ha postato Marco alle 8:20 AM | Link | 2 comments
08 marzo, 2006
8 marzo

Una festa che ha perso il vero senso di se stessa. Il significato originale ormai si è tradotto in un business colossale. Diciamo che la dedichiamo a tutte quelle donne che nel mondo, non sanno che nemmeno esista una festa della donna, a tutte le donne che soffrono proprio perchè sono donne, a tutte le donne a cui è negato il diritto di essere donna.
Insomma, auguri, di cuore, senza retorica, a tutte le donne del mondo!
 
L'ha postato Marco alle 8:51 AM | Link | 1 comments
06 marzo, 2006
Ore e minuti

Il suo passo è scolpito nella mia mente.
Sono rintocchi di campane lontane, dolcissimi, ritmati, profumati, decisi.
Quanto tempo è trascorso? In minuti sembra un eternità, in ore sembra una vita.
Dai suoi occhi che accarezzano i miei pensieri, una tristezza contraddittoria e sconcertante si trasfonde con lenta insistenza.
Ho quasi paura di carpire segreti che vorrei conoscere.
Quanto tempo passerà? In minuti sembra una vita, in ore sembra un’eternità.
 
L'ha postato Marco alle 10:32 AM | Link | 1 comments
05 marzo, 2006
Psycho...edelic

Luci. Luci rumorose. Sono sempre più grandi, fastidiose!
Sto correndo? No..mi corrono incontro, si avvicinano!
Ho l’istinto di mordere il bordo del marciapiede!
Vorrei afferrare quelle luci sgarbate e scagliarle lontano, nel mare.
 
L'ha postato Marco alle 9:38 AM | Link | 5 comments